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Nel 1982 Antonino Puglia, appassionato di ceramica e artista per diletto decise di creare un laboratorio nella penisola sorrentina in cui riproporre l’antica tradizione della ceramica artistica campana.
Nasce così il laboratorio “Ceramica Artistica Sorrentina”. Il laboratorio della “Ceramica Artistica Sorrentina” si contraddistingue per il perfetto connubbio tra terra, acqua e fuoco, sapientemente modellati dalla mano dell’ uomo, cesellando con il colore forme, disegni e fantasia.
Il sole e il mare, così come la tavolozza delle tinte più sgargianti della natura, coniugati con le antiche tradizioni della penisola sorrentina sono i soggetti più utilizzati per la produzione di ceramica artistica.
Una celebrazione della vita, della gioia e della solarità di questo angolo di mondo, un micro cosmo in cui il sole sembra sempre brillare alto nel cielo.
Tutta questa solarità si dirige nella produzione di vasellame, stoviglieria, maioliche, tavoli in pietra lavica e idee regalo di altissimo pregio artistico, rigorosamente decorati a mano, per portare un po’ di penisola sorrentina nel cuore, in casa o in ufficio.
L’ estro e la fantasia degli artigiani di Sorrento non si sono fermati solo alla tarsia, nobile esempio di un’ arte antica e preziosa, alla costante ricerca di una perfezione di incastri, forme e cromie, ma in un passato recente si è estesa anche alla ceramica.
Infatti, pur non vantando una lunghissima tradizione, nella terra delle Sirene si è diffusa pian piano un’espressione artistica tipica della costiera amalfitana, ma trasformata e reinventata dall’ inventiva degli abili maestri ceramisti sorrentini.
A differenza della ceramica vietrese, caratterizzata da disegni e colorazioni elaborati, la ceramica artistica sorrentina si caratterizza per l’uso di un cromatismo caldo e solare, ispirato ai colori del sole e del mare: un’ esplosione di azzurro mare, giallo sole, arancio intenso, verde intenso..., in un turbinio di colori basici e brillanti, luminosi e intensi.
I disegni si contraddistinguono per la semplicità e l’ essenzialità delle linee e dei decori, esaltati da un utilizzo sapiente dei colori. Ed ecco quindi il mare e il cielo, la natura e gli animali, stilizzati in arabeschi in cui si rende omaggio alla bellezza della terra in cui sono prodotti.
Accanto a soggetti tipici, come i limoni di Sorrento, si affacciano anche soggetti zoomorfi, figure di animali fantastici, fino ad arrivare ad armonie plasmate da una tavolozza di combinazioni mediterranee, avvolgenti e affascinanti, tripudio di una vena creativa che poteva svilupparsi solo in penisola sorrentina.
La ceramica quindi non solo come semplice oggetto ornamentale, ma parte integrante del luogo in cui viene realizzata. Un ricordo prezioso, da regalare e regalarsi...
Partendo da un semilavorato di ceramica di differenti forme e dimensioni si comincia con la fase della smaltatura.
La smaltatura è la fase in cui si stende uno smalto bianco di fondo per proteggere il pezzo dall’ usura, semplificando le operazioni di manutenzione e pulitura, nonché il processo decorativo.
Apparentemente semplice il lavoro di smaltatura richiede una grande maestria dell’ artigiano che deve far attenzione nel depositare la giusta quantità di prodotto su tutta la superficie.
Dopo aver terminato la smaltatura l’ artigiano può procedere alla decorazione pittorica, detta anche “sopra smalto”, durante la quale l’ artigiano dipinge, rigorosamente a mano, sulla base smaltata in precedenza.
I colori utilizzati per la decorazione della ceramica sono ricavati da macine minerali naturali, che vengono stemperati con acqua e poi applicati con pennelli di varie dimensioni, in base al disegno che si vuole realizzare.
E’ durante questa fase che si mostra l’ abilità dell’ artigiano, in quanto nella successiva fase della seconda cottura il colore cambia tonalità, e per questa ragione il maestro ceramista dovrà prevedere in anticipo il colore finale.
Si procede poi con la vetrificazione, un processo nel quale si spruzza sull’oggetto decorato una pasta vetrosa, chiamata “cristallina”.
Dopo di che si può procedere con la seconda cottura, la cosiddetta cottura “del bello”, che serve a fissare la decorazione. In questa fase la cristallina diventa trasparente e l’oggetto assume un aspetto lucido e brillante, e cosa non meno importante, diventa impermeabile.
E’ consigliabile lavare gli oggetti in ceramica a mano.
Nel caso di utilizzo della lavastoviglie bisogna attenersi ad alcuni semplici accorgimenti:
L’ utilizzo in forno o in forno a microonde è sconsigliato, dal momento che il calore molto forte può scalfire la ceramica, provocando la rottura dell’oggetto.
Non pulire gli oggetti in ceramica con pagliette di metallo o con detergenti abrasivi. E’ meglio immergerli in acqua tiepida con un normale detersivo per stoviglie. Sciacqua delicatamente ed infine asciuga.
Se i posacenere in ceramica si sono malauguratamente macchiati di nicotina, intingi un tappo di sughero nel sale fino e sfrega con delicatezza la macchia.
Per lavare i vasi alti e stretti versare acqua tiepida con un cucchiaino di bicarbonato e lasciare in ammollo per un ora circa, oppure versare un po’ di aceto con 2 cucchiai di sale grosso, agitando fino a che la base del vaso non risulti pulita.